Jordan playing keyboard live


Dai suoi inizi classici al suo attuale status di icona del mondo del rock progressive, il tastierista ed esploratore di sonorità Jordan Rudess ha sempre seguito i suoi istinti creativi per dar vita ad una delle musiche più proiettate verso il futuro di questo secolo. Oltre al suo ruolo come membro dei Dream Theater e dei Liquid Tension Experiment, Jordan ha anche registrato e si è esibito con una variegata lista di artisti, inclusi David Bowie, Vinnie Moore, Steve Morse e molti altri. Abbiamo recentemente parlato con Jordan della sua carriera unica, dalla Juilliard ai Dream Theater, e appreso come dà forma al suo percorso creando nuovi strumenti rivoluzionari e adottando una connessione intima con i suoi fan, tramite streaming e lezioni di musica.

Qual è stato il tuo primo coinvolgimento con la musica/tastiera?


Ho iniziato in giovane età. Non provengo da una famiglia di musicisti, ma nella mia classe in seconda elementare vi era un piccolo piano verticale. Ero attratto dal quel piano. Entravo ogni giorno e suonavo quel piano. Un giorno il mio insegnante ha chiamato mia madre e ha detto: "Jordan sta suonando il piano davvero bene in classe. È molto carino.” Mia madre ha risposto: "Jordan non suona il piano, noi non abbiamo un piano.” E il mio insegnante ha detto: "Beh, dovreste averne uno, perché Jordan sta suonando molto bene.”

Così mia madre ha comprato un piano quella settimana. Era un piccolo piano a coda molto carino. Iniziai a prendere lezioni di 30 minuti da un insegnante locale. Entro il primo anno, il tipo ha buttato via il libro delle lezioni perché ha riconosciuto che avevo un buon orecchio, e ha iniziato a mostrarmi tutti gli accordi. E ho imparato come trovare gli accordi e come improvvisare.

Qualcuno che conosceva la musica venne a casa e mi vide suonare il piano da un libro per chitarra che aveva semplicemente una singola linea melodica e i simboli degli accordi per la chitarra. Stavo creando il mio arrangiamento. Mi chiese: “Come lo stai facendo? Non è scritto così sulla pagina.” E io: “Cosa vuoi dire, sto semplicemente suonando.“ E lui rispose: “No, niente di quello che stai suonando è su quella pagina.” Pensavo che tutti facessero così! In quel modo ho scoperto che quello che stavo facendo era abbastanza unico.

Di conseguenza ho iniziato a frequentare una seria insegnante che era determinata a prepararmi in un anno per andare alla Juilliard. Così avevo otto anni e studiavo con questa pianista ungherese che voleva davvero farmi entrare nella scuola. Mi ha insegnato per circa un anno e mezzo. E prima di compiere 10 anni, ho fatto un'audizione per il pre-college della Juilliard, e sono stato accettato. Così sono entrato nel percorso per diventare un pianista classico. Ho avuto delle basi molto serie e un insegnamento classico.

Così ho iniziato a improvvisare su diversi tipi di musica popolare, e poi sono entrato del tutto in modalità classica, benché fossi sempre un improvvisatore! Dovevo andare nell'aula più lontana, distante da tutti gli insegnanti, per suonare il boogie-woogie, il blues e qualsiasi altra cosa mi passava per la mente. Quello è stato l'inizio di tutto.

Quando sono andato alla Juilliard, mi sono reso conto che ero circondato da ragazzini di nove anni che scrivevano opere liriche. C'erano musicisti incredibilmente giovani da tutto il mondo che suonavano i concerti per pianoforte di Liszt e altre cose incredibili. Sono stato fortunato a essere parte di quel gruppo e ad avere un grande insegnante. Quelle fondamenta sono davvero le basi per tutto quello che ho fatto nella mia vita. Sono estremamente grato. Anche se ho lasciato il mondo della classica pura, quello che ho imparato lì è stato inestimabile.

Quali sono state le tue prime opportunità professionali come musicista? Che impatto ha avuto questo sul tuo sviluppo?


Quando ero alla Juilliard, facevo molti concerti e recital. Accettavo qualche esibizione professionale, quanto può fare un ragazzino. All'età di 13 anni, sono apparso in una pubblicità della Johnson & Johnson suonando nella grande sala da ballo dell'hotel Plaza uno Steinway da tre metri con un Band-Aid sul dito. Puoi trovare quella pubblicità ancora oggi se sai dove cercare.

Una delle cose che ho iniziato a fare molto presto è stato lavorare per Korg e Kurzweil come product specialist, facendo demo e presentazioni. Facevo una grande performance per dimostrare le loro tastiere. Nel fare questo, ho iniziato ad avere molta pubblicità per queste esibizioni.

Le notizie hanno raggiunto i componenti dei Dream Theater, oltre a qualcuno del loro circolo che ha parlato di me. Anche il loro tastierista originale aveva parlato di me. Così, tra le letture su di me su Keyboard Magazine e sentendo persone che conoscevano, ecco come mi hanno contattato.

Così alla fine mi hanno chiamato per un'audizione. Non sapevo davvero chi fossero all'epoca. Ho dovuto fare qualche ricerca per scoprire chi erano davvero. Ho fatto l'audizione e ho suonato con loro in un concerto perché avevano davvero bisogno di qualcuno che entrasse al posto del tastierista che aveva lasciato. Ma all'epoca decisi di non entrare nel gruppo.

Invece, mi unii a un gruppo chiamato Dixie Dregs con Steve Morse. Erano una band strumentale di successo che conoscevo bene. Pensavo che i Dream Theater fossero bravi, ma che non fosse la cosa giusta per me, volevo uscire e fare altre cose.

Nello stesso tempo rimasi in contatto, e un giorno venni chiamato dal manager che rappresentava Mike Portnoy, il batterista dei Dream Theater all'epoca. Mi chiese se volevo far parte di un "supergruppo" con Mike alla batteria, Tony Leven al basso, John Petrucci alla chitarra e io alle tastiere. Così erano due componenti dei Dream Theater, più Tony e me. Risposi di sì ed è stato un progetto piuttosto importante per me.

Abbiamo pubblicato due album di successo come Liquid Tension Experiment, e in seguito mi hanno chiesto di nuovo se volevo far parte dei Dream Theater. A quel punto risposi di sì. Mi piaceva lavorare con loro e abbiamo fatto della bella musica insieme, che avuto qualche successo, ed è stato un bel momento per me personalmente.

È stato alla fine del 1998 che sono entrato. Nel 1999 abbiamo pubblicato Scenes From A Memory, che è stato il primo album dei Dream Theater in cui sono stato coinvolto ed è stato un grande successo, sino ad oggi uno degli album più di successo dei DT. È così che sono entrato a far parte dei Dream Theater.

Jordan Candid

Chi e cosa sono le tue ispirazioni e influenze più importanti nel tuo approccio alla tastiera?


Quando ho lasciato la Juilliard mi sono aperto a molti artisti al di fuori del mondo classico. Mi sono davvero appassionato a Chick Corea, che sfortunatamente ci ha lasciati recentemente. Anche se non sono stato mai un tipo da jazz Fusion, uno dei suoi album in particolare Now He Sings, Now He Sobs è stato molto importante nell'aprirmi a nuove possibilità per quel che riguarda accordi e ritmi. La mia ispirazione più importante è stato Keith Emerson e l'album Tarkus realizzato come Emerson Lake and Palmer. Quella è stata la prima volta che ho sentito quel genere di potenza e imponenza che si può avere con le tastiere. Altre persone che mi hanno influenzato sono state Rick Wakeman e Patrick Moraz. Per quel che riguarda le band, certi gruppi dell'epoca hanno avuto grandi influenze nel condurmi dove sono oggi, come Genesis, King Crimson, Yes e Gentle Giant, questi straordinari gruppi di rock progressive. Ho visto molti concerti dei Gentle Giant, e penso che fossero davvero bravi. Tutti suonavano diversi strumenti e c'era molto contrappunto. Era davvero stupefacente, perché non c'è abbastanza contrappunto nella musica rock.

Come si evolvono le tue idee musicali? Cosa succede tra l'idea iniziale di un progetto e il prodotto finito?


Nel mondo del progressive, è accettato avere brani molto lunghi che sono più simili nella forma a composizioni classiche che a canzoni pop. Mi diverto a prendere un motivo o un certo tipo di passaggio musicale e vedere cosa posso fare con quello. Posso prendere la melodia della mano destra, e vedere cosa succede se la suono nel registro più basso e le aggiungo sopra qualcos'altro. Sono interessato a tutti i tipi di diverse tecniche compositive.

Quando stavo creando il mio ultimo album rock solista Wired From Madness, ho iniziato l'album e non sapevo cosa avrei fatto. Volevo semplicemente iniziare a lavorare. Mi sono messo davanti al computer e ho iniziato a registrare, e ho scritto 30 secondi di musica. Ogni giorno ascoltavo i 30 secondi precedenti e mi ispiravo nel comporre qualcosa che potesse seguirli. Poco tempo dopo, avevo circa 8 o 9 minuti di musica di questa cosa che continuava, e arrivava un giorno dopo l'altro. Non sembrava che ci fosse mai una conclusione! Camminavo per la casa un giorno e dissi a mia moglie che stavo scrivendo questo pezzo che non sapevo dove sarebbe finito. Pensai che magari l'intero album avrebbe potuto essere questo unico pezzo. Lei disse: "Non puoi farlo, devi scrivere qualche canzone. Certe persone vogliono sentire anche delle canzoni. Non fare l'intero album con questo unico brano pazzesco.” Pensai: “Forse ha ragione, dovrei scrivere qualche canzone. Non posso fare l'intero album così.” Alla fine ho deciso che quel pezzo poteva durare 25 minuti, ma che il resto dell'album avrebbe avuto brani più brevi.

Fondamentalmente, non sono mai a corto di ispirazione. Posso iniziare a improvvisare qualcosa, poi suonarla nella mia DAW e vedere la notazione, e iniziare ad orchestrarla. È davvero una questione di decisioni, ed immaginare come sarà la struttura. Posso sedermi al pianoforte e suonare semplicemente quello che mi viene in mente, e questo va bene per lo streaming e le jam, ma nel processo compositivo, bisogna prendere decisioni. Una delle cose davvero importanti è non rimanere fissi e ossessionati da questo accordo o da quell'altro. Conosco molti musicisti pieni di talento che non riescono mai a finire niente perché non riescono a prendere una decisione!

Oltre alla vasta discografia dei Dream Theater, Liquid Tension Experiment e i tuoi album solisti, hai collaborato con una variegata lista di artisti. Come regoli il tuo approccio quando collabori con gruppi diversi di musicisti?


Una delle cose riguardo al mio approccio con la musica è che sono molto aperto stilisticamente. Amo tutti i tipi di musica. La musica è tutta la mia vita. Il mio lato prog-metal che la maggior parte della gente conosce è solo una parte di chi sono musicalmente, non mi rappresenta interamente! Amo anche il piano solista, la musica elettronica e il rock più melodico. A seconda di quello che faccio, cerco di essere il più aperto possibile.

È davvero importante essere in grado di soddisfare un particolare bisogno musicale. Se lavoro con un produttore, devo comprendere ciò che mi stanno chiedendo e ciò che vogliono da me. Cerco di non avere un ego coinvolto nella performance. Questo può rendere difficile comprendere qual è il vero lavoro in studio. Anche nei Dream Theater, qualcuno può avere una particolare visione che cerco di seguire. Poiché ogni membro deve poter dire la sua in queste fantasie sonore che stiamo creando, devo cercare di comprendere le loro idee e articolarle il meglio che posso.

Quando ho lavorato con David Bowie, ero davvero entusiasta naturalmente. All'inizio, avevo questa fantasia che avrei cambiato il suo mondo musicale e che sarei stato la prossima evoluzione della sua carriera. Quando fui lì, mi resi conto che lui e il produttore avevano in mente qualcosa di veramente particolare sul modo in cui volevano che quell'album suonasse, e sul ruolo interpretato dalle tastiere. Così ho dovuto regolare le mie aspettative e la mia energia per adattarmi alla loro visione, cosa che ho fatto e da cui ho imparato molto.

Con i Dixie Dregs, ho suonato con Steve Morse, uno dei più grandi chitarristi al mondo. Mi ha insegnato che quando qualcuno sta facendo un assolo, devi restare indietro, abbassare il volume, perché quello è il suo momento in primo piano. Questo suona come un concetto relativamente semplice, ma è una lezione importante che tutti devono conoscere e mettere in pratica.

La musica è qualcosa di così meraviglioso che a nessuno va negato il diritto di fare tutta la musica che desidera fare."

Jordan Rudess

Non solo hai allargato i confini dell'esecuzione musicale e della composizione, ma sei anche noto per l'uso innovativo della tecnologia nella musica. Tramite il tuo lavoro con Wizdom Music, hai aiutato la creazione di nuovi strumenti e di software musicali. Cosa ti ha ispirato ad entrare nel mondo della creazione di nuovi strumenti, e come questo ha influenzato la tua musica?


Una delle cose che ha davvero cambiato la mia vita è stata la scoperta del sintetizzatore Moog, specificamente il Minimoog. Dovetti convincere i miei genitori a immaginare come avere un Minimoog. Questo era nel momento in cui iniziavo a lasciare il mondo classico e ad entrare in altri generi. Quel sintetizzatore ha davvero cambiato la mia vita. Mi resi conto che avevo una forte connessione con l'arte di esprimere idee sonore ruotando manopole e ascoltando il cambiamento del suono. Sono diventato sempre più conscio del modo in cui si genera il suono da quel punto di vista. Lo spazio mentale elettronico è molto diverso dallo spazio mentale acustico, e offre un intero nuovo mondo di possibilità. Mi sono appassionato suonando il Minimoog ed esplorando la sintesi. Mi ha portato su un percorso che mi mantiene sempre interessato e coinvolto nello sviluppo degli strumenti. Ho lavorato con Korg e Kurzweil, programmando suoni per i loro strumenti e offrendo suggerimenti su come lo strumento dovrebbe comportarsi e funzionare.

Molte cose sono progredite rapidamente quando ho scoperto il primo iPhone. Prima che ci fossero delle buone app, lo tenevo semplicemente in mano e muovevo le dita immaginando di poter spingere le mie dita in direzioni diverse, sapevo che c'era qualcosa di veramente buono che poteva avvenire musicalmente. Questo era nei primi giorni dell'iTunes app store. Ho conosciuto un tipo che faceva della programmazione musicale. Mi sono rivolto a lui e gli ho detto che avevo un'idea su come creare musica con l'iPhone. La mia idea era un'esperienza multi-touch dove ogni nota poteva essere suonata indipendentemente e potevi applicare pitch bend o vibrato a una nota ma non all'altra.

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L'app che abbiamo poi sviluppato ha preso il nome di MorphWiz. Billboard ha votato MorphWiz come app musicale #1 quell'anno. Ha aperto la porta per poter sviluppare nuove idee. Così abbiamo fatto un'app di campionamento chiamata SampleWiz. Ora ho un'app che si chiama GeoShred. È uno strumento musicale molto espressivo che gira su iPad e iPhone, e presto su Android.

Ho utilizzato tutte le mie app nella mia musica. Ho usato GeoShred nella mia strumentazione nell'ultimo tour dei DreamTheater. Ho potuto suonare assoli e introduzioni di diversi brani con quell'app. Sto facendo queste app per il mondo, ma le sto facendo anche per il mio utilizzo. Ho iniziato con l'interesse nella musica elettronica, ma poi mi sono davvero appassionato a come la tecnologia può portare avanti l'espressività della musica.

Quando dai il via a queste cose, non hai idea di dove andranno. Una delle cose più gratificanti di GeoShred è che è diventato un vero strumento e che ci sono nuovi musicisti che sono i suonatori di GeoShred: è il loro strumento principale! Specialmente in luoghi come l'India, dove sono più sensibili all'intonazione, i musicisti carnatici hanno modi davvero avanzati di controllare l'intonazione con una miscela di sistemi di scale diatoniche e continue. GeoShred davvero consente questo tipo di esecuzione come nient'altro. Ha questa alterazione dell'intonazione davvero intelligente. Ho visto dei video di persone che suonano GeoShred in India che mi lasciano stupefatto perché fanno cose straordinarie: cose che non saprei fare nemmeno io! È davvero appagante.

Jordan playing a cool keyboard

La moderna tecnologia ha permesso ai musicisti di lavorare insieme a distanza, sulle registrazioni in studio. Come ti approcci a questo tipo di collaborazione?


A volte mi viene chiesto di eseguire degli assoli su album di altre persone, e di norma lo faccio a distanza. Ho anche lavorato su album davvero importanti, ho fatto due album in trio con Tony Levin e Marco Minnemann, che sono stati tutti suonati a distanza, abbiamo lavorato nei nostri studi e mandato i file avanti e indietro. È piacevole stare nel proprio studio e semplicemente concentrarsi e fare le proprie cose. La tecnologia di rete è migliorata moltissimo. Per quanto riguarda poter parlare e condividere idee con qualcun altro in tempo reale e registrare delle tracce, sta tutto andando ad un livello superiore.

Jordan playing live with Dream Theater

Recentemente sei presente sulla piattaforma Patreon che offre accesso al tuo mondo musicale, inclusi livestream, chat live, lezioni e consigli per i musicisti. Quanto è importante condividere la tua conoscenza e coinvolgerti con la prossima generazione di innovatori musicali ?

Una delle cose di cui sono veramente appassionato è la condivisione. Mi piacciono molte cose dei social media e della possibilità di raggiungere le persone e connettersi con loro. Sono una persona a cui piace la gente. Mi piace interagire. Ho scoperto che molte delle persone che ascoltano la mia musica sono persone con cui voglio parlare e comunicare. Nel mondo moderno, come persona che ha un seguito in tutto il mondo, è difficile restare in contatto con tutti. Ho creato un Patreon perché ho pensato che fosse un ottimo modo per riunire le persone che sono particolarmente interessate e volevo offrire qualcosa in cambio. L'idea era di costituire una linea di comunicazione ed entrare in discussione con le persone, ma attraverso questo mezzo più concentrato che è Patreon, che è stato straordinario.

Scopro che le persone che arrivano al mio Patreon sono particolarmente impegnate, e sono molto felice di comunicare con loro. Sono felice di comunicare con chiunque, ma il tempo della giornata è limitato per controllare tutte le diverse app social e rispondere a tutto quello che arriva. Non c'è modo di riuscire a farlo. Usare Patreon per riportare la concentrazione su questa interazione è stato grande.


Che tipo di effetto ha la pandemia sul settore musicale, e come hai dovuto evolverti in questo momento?


Come messaggio all'industria musicale, penso che sia davvero importante, perché quando è arrivata la pandemia, tutti stavano chiusi in casa. Mi sono immerso nella condivisione della musica semplicemente accendendo il mio telefono e facendo un livestream su Facebook. Lo facevo praticamente ogni giorno, semplicemente suonando di cuore per chiunque volesse ascoltare e condividere. Mi sentivo benissimo facendolo, e ancora lo faccio. Ad un certo punto del percorso, forse dopo averlo fatto 50 volte di fila, ho iniziato a pensare che per quanto amassi farlo, la musica non dovrebbe essere completamente gratuita. Come musicista, ho sentito che è una delle cose più importanti che potevo fare era dire: "Guarda, questo mi è piaciuto. Ma se davvero vuoi entrare nel mio mondo, vedere tutti i miei stream ed essere parte della mia vita musicale, sarà su Patreon. Ti dà la possibilità di restituirmi qualcosa, io continuerò con gli streaming, condividerò lezioni ed esercizi, e sarò in contatto con te. Ma questo è il modo in cui voglio farlo.

Durante gli ultimi otto mesi, ho aiutato a creare una straordinaria comunità musicale online, che sta ancora crescendo. Mi sento molto soddisfatto di questo. Mi ha anche insegnato moltissimo della tecnologia video, audio e streaming. Mi ha portato a trasformare il mio streaming studio in un luogo davvero bello, con tutte le videocamere e tutte le apparecchiature audio. Guardo agli otto mesi trascorsi e sono stupefatto di quanto è successo. È straordinario a pensarci.

Jordan with his L-20

Com'è il setup del tuo home studio?


Dal punto di vista dello streaming, ho iniziato con il mio iPhone, lo mettevo semplicemente sul lato del pianoforte e usavo il microfono incorporato. Andava bene, ma volevo fare le cose più seriamente. Questo mi ha portato a parlare con le persone della Zoom riguardo alle loro videocamere. Ho due videocamere Q2n e ho imparato a fare del semplice streaming. Poi ho deciso che volevo più videocamere per avere una varietà di inquadrature. Alcuni dei miei stream sono con un pianoforte a coda Steinway, e altri stream sono con i miei sintetizzatori. È una seccatura dover riconfigurare tutto. Volevo avere delle videocamere che fossero pronte all'uso. Perciò adesso ho cinque videocamere Zoom in tutta la stanza, così sono pronto a iniziare lo streaming in qualsiasi momento. Ho un Q2n rivolto alla tastiera, una panoramica dell'intero Steinway, e qualche videocamera dedicata ai miei sintetizzatori. Ora è una cosa completa.

Jordan with Q2n-4k

Come si è evoluta nella tua carriera?


Mi sono reso conto che mi serviva avere l'audio diretto, dove potevo spostarmi da un setup all'altro e farlo davvero in modo rapido e semplice, con un processo senza interruzioni. Ho chiesto al mio tecnico cosa ne pensava, e mi ha consigliato il mixer LiveTrak L-20. È stata un'aggiunta incredibile al mio studio. Se voglio fare uno stream di piano e voce, o se voglio farne uno di synth, devo semplicemente richiamare la scena desiderata e vengono silenziati o desilenziati i canali necessari, aggiunti gli effetti che voglio, e sono pronto a iniziare. È così diretto e lineare. Lo adoro, mi ha davvero migliorato la vita.

Mi piace così tanto, che ho comprato un secondo L-20 per la mia sala di registrazione. Ho una sala separata dove registro i miei album. Mi piace poter suonare dal vivo con tutte le mie tastiere, ma anche lavorare al computer e sapere che ho tutto indirizzato nella giusta direzione. Con L-20, posso entrare in studio, decidere che lavoro voglio fare, premere un pulsante e iniziare. È un'ottima cosa quando la tecnologia può lavorare per te, e funziona bene. La vita è bella.

Molto del mio lavoro in questi giorni avviene con un computer e del software, ma detto questo, utilizzo e mi diverto ancora con tutte le diverse tastiere. Non posso negarlo: mi piace essere circondato dalle tastiere. Mi alzo tutte le mattine e mi dico: "Wow, devo giocare con i miei sintetizzatori anche oggi, che giornata meravigliosa!”

Vorresti condividere qualcosa sui tuoi progetti recenti o futuri che ti entusiasmano?


Il 16 aprile, ci sarà l'uscita di un album molto divertente ed atteso dei Liquid Tension Experiment. È probabilmente l'album più atteso che abbia mai fatto, perché non abbiamo prodotto niente letteralmente per 22 anni.

Per quel che riguarda altre novità, durante questo periodo di quarantena ho completato un album di musica pianistica meditativa che uscirà sulle piattaforme digitali molto presto. È completo dal punto di vista musicale, sto solo attendendo la grafica. L'album sarà intitolato A Chapter In Time. La musica riflette su questo periodo di tempo, perciò è musica basata sul pianoforte, gentile e riflessiva.

In questo momento stiamo registrando un nuovo album dei Dream Theater e sta andando molto bene. Ci stiamo divertendo molto. Non uscirà sino al prossimo autunno, perciò dobbiamo attendere un poco, ma sono davvero entusiasta della musica che stiamo facendo.



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Jordan at a piano with a F2

Che tipo di consiglio o ispirazione daresti a qualcuno che vuole seguire una carriera musicale?

La musica è qualcosa di così meraviglioso che a nessuno va negato il diritto di fare tutta la musica che desidera fare. È davvero importante costruire la propria vita per poter fare musica. Tutti devono potersi guadagnare la giornata. I giovani musicisti devono comprendere che vivere di musica è una delle cose più difficili che qualcuno può intraprendere. È piuttosto improbabile per la maggior parte delle persone, perciò comprendere questo sin dall'inizio è una buona cosa. Vuoi prepararti per fare musica felicemente. Questo non significa necessariamente che devi farlo per lavoro. Pensa a costruire la tua vita per avere i soldi sufficienti per fare quello che ti serve, ed avere anche il tempo per fare musica. È importante seguire il proprio cuore. Io l'ho sempre fatto.

Q2n on a piano


Qualcos'altro che consiglio alle persone è l'importanza di registrare video e audio di qualità. Se sei una band e vuoi mostrare a qualcuno la tua musica, fallo nel modo giusto. Prendi una videocamera o un registratore Zoom: questi ti consentono di catturare le tue performance e le tue prove con un suono davvero eccellente, come nessun altro dispositivo. Non devi necessariamente registrare direttamente con un mixer. Metti semplicemente una videocamera Zoom nel tuo studio e avrai un'eccellente qualità video e audio, e sei pronto a iniziare.

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